Principi di Ingegneria legale
di Fiorani Emanuele
L’esigenza tecnico-legale è nata con il diritto, è quindi naturale che problemi tecnico-legali siano trattati dalle leggi fin dai tempi più antichi.
L’interesse da parte della giustizia nei confronti di costruzioni era già nota nell’antichità: nel Codice di Hammurabi (Re di Babilonia 2200 a.C.) erano previste pesanti sanzioni in caso di lesioni a persone o danni alle opere. Successivamente la legislatura inglese del XV secolo prevedeva azioni legali nei confronti del costruttore; nel codice Napoleonico del 1804 veniva stabilito un periodo di dieci anni a garanzia dei lavori.
Bosch – Trittico del carro – 1516
Anche per la Medicina esisteva già dell’antichità un interesse da parte della giustizia, ma solo dal 1621 con Paolo Zacchia Archiatra Pontificio, personaggio di intelligenza eclettica, scrittore di versi, di musica, pittore venne definita la disciplina di Medicina legale che venne così distinta dalla Medicina generale.
La scienza medica si rese conto quindi della necessità di creare una figura professionale specifica.
L’Ingegneria fino all’inizio del XIX secolo riguardava costruzioni civili e militari, solo successivamente con l’avvento delle macchine (a vapore) iniziava l’era dell’automazione.
Nel 1889 con l’avanzare dell’era tecnologica l’Avv. Arturo Lion pubblicò con la Casa Editrice Hoepli il Manuale di Ingegneria legale (per tecnici e giuristi), dove inserì tutte le norme e leggi relative all’Ingegneria di quel periodo.
Nei paesi stranieri, in particolare negli Stati Uniti, la figura dell’Ingegnere specializzato nei rapporti con la Giustizia è di recente istituzione e la sua formazione è affidata a corsi post-universitari.
La interdisciplinarietà della specializzazione richiede uno sviluppo sistematico e razionale della disciplina tale da costituire una scienza autonoma.
L’INGEGNERE E LA GIURISPRUDENZA
Ingegneria, non più arte costruttiva come già un tempo ma scienza a pieno titolo, comunemente si intende il complesso di quelle discipline aventi per oggetto lo studio della tecnologia.
Alcune discipline che costituiscono l’Ingegneria hanno intenti di ricerca, altre hanno intenti pratico-applicativi in quanto volte a fornire sistemi tecnologici.
Al fine di regolamentare tali discipline esiste una collaborazione tra gli Ingegneri e le Pubbliche Autorità per l’applicazione e per l’elaborazione delle norme in materia di responsabilità.
L’Ingegnere spesso è chiamato a svolgere le funzioni di Ausiliario del Giudice; tale ruolo per la complessità sempre più frequente degli argomenti trattati, dei quesiti e delle procedure richiede notevole professionalità, interdisciplinarietà e capacità investigativa.
Pertanto, essere un buon Ingegnere non significa essere buon ausiliario del Giudice, infatti, occorre saper risolvere un problema tecnico secondo le esigenze del diritto.
DEFINIZIONE DI INGEGNERIA LEGALE
L’Ingegneria legale, cosi come ha intuito l’autore della disciplina e autore del presente testo, nasce dall’esigenza di creare una figura professionale con competenze di Ingegneria e di Giurisprudenza che soddisfi le esigenze della Giustizia nel senso più lato di questo termine: penale, civile, ecc.
Infatti il ruolo di Ausiliario del Giudice richiede, per la complessità frequente degli argomenti tecnici trattati, dei quesiti e delle procedure, notevole professionalità e la sua funzione non può essere più occasionale ma svolta da figure professionali specializzate.
Talora comunque non mancano nella pratica professionale prestazioni richieste di tipo “privatistico”, ossia del tutto prive di qualsiasi riflesso giudiziario.
Definizione di Ingegneria legale
L’ Ingegneria legale fornisce risposte di carattere tecnico-scientifico a problemi con rilevanza giuridica e penale.
L’Ingegneria Legale infatti studia i fatti in rapporto alle leggi e rappresenta il vertice dove converge il pensiero dei Tecnici e dei Giuristi su questioni di interesse comune.
Caratteristica dell’Ingegneria legale non è tanto la natura dei fatti che ne formano oggetto di studio, quanto il metodo con il quale tali fatti vengono studiati o valutati per definire un determinato rapporto giuridico o per acquisirli come elementi di prova su circostanze di interesse giuridico.
In ordine alle funzioni sopra indicate il campo di applicazione delle conoscenze tecnico legali appare duplice e a questa duplicità corrisponde una divisione dell’Ingegneria legale in:
INGEGNERIA GIURIDICA
L’Ingegneria giuridica apporta le cognizioni sul piano teorico utili per istituire un sistema tecnico scientifico di legislazione, contribuendo alla formazione delle nuove leggi e all’interpretazione di quelle vigenti, affinché le norme giuridiche si adeguino ai progressi delle scienze tecniche.
INGEGNERIA FORENSE
L’Ingegneria forense utilizza sul piano pratico le nozioni di Ingegneria necessarie per risolvere i casi concreti dell’attività giudiziaria esplicando una funzione ausiliare insostituibile nell’amministrazione della giustizia. Questa parte, che fornisce pareri tecnici motivati mediante la perizia e la consulenza tecnica in materia penale e civile, si chiama Ingegneria forense ed ha un carattere applicativo.
L’Ingegneria legale pur essendo essenzialmente disciplina di Ingegneria costituisce un corpo di nozioni tecniche e giuridiche, fuso in sintesi unitaria, il cui studio è prezioso così come per l’Ingegnere come per il Giurista, non soltanto dal punto di vista pratico, ma anche da quello culturale educativo, poiché stimolatore alla formazione di quella “mentalità tecnico-sociale”, senza la quale la suddetta attività continuerà a restare una sconosciuta per la società in cui vive ed opera.
Attività dell’Ingegneria forense
Nell’attività dell’Ingegneria forense vengono individuate le cause di un evento che ha provocato danni a cose o a persone.
Tali cause sono da ricondurre in genere a cattivo uso delle tecnologie o a vizi e/o difetti di produzione, di progettazione o di costruzione.
Tale attività fa dell’Ingegneria legale una scienza operante anche nell’interesse della collettività in quanto evidenzia eventuali vizi o difetti (di progettazione o di costruzione) e previene il ripetersi di ulteriori eventi dannosi o pericolosi. In particolare si occupa di ricostruire ed indagare sui problemi tecnici insorti negli edifici, nelle strutture, negli impianti, nei veicoli, ed in altri sistemi di Ingegneria.
Anche se le conseguenze di un inconveniente possono essere sia tragiche come pure costose, un insuccesso in Ingegneria spesso ci offre un test sperimentale realistico che raramente è possibile ottenere in laboratorio o sul computer.
In tal senso la sentenza del giudice non è solo un atto di giustizia ma anche di prevenzione futura affinché non si ripetano casi del genere.
Il metodo usato per l’investigazione prevede un procedimento inverso a quello della sequenza dell’accadimento (reverse engineering), pertanto occorre conoscere le fasi che hanno contraddistinto l’evento, se necessario il processo di fabbricazione del prodotto oggetto d’indagine e dei suoi standard correnti, così pure dei suoi componenti.
In definitiva l’obiettivo dell’Ingegneria legale è quello di fornire gli strumenti concettuali e metodologici per affrontare i temi della collaborazione tra Giuristi e Ingegneri sotto la duplice prospettiva tecnico-giuridica e tecnico-forense.
Pertanto l’Ingegnere Legale deve avere ottima padronanza del metodo tecnico-scientifico di indagine, possedendo inoltre conoscenze di contesto e capacità trasversali, ovvero capacità di integrare conoscenze interdisciplinari.
L’Autorità Giudiziaria per una corretta applicazione della legge non può prescindere dalle conoscenze tecniche di cui l’Autorità stessa è priva; è necessario onde acquisirle, il ricorso ad esperti che non possono essere altro che Ingegneri e Ingegneri dotati di particolare e specifica preparazione. Ed è in questo appunto che si concretizza il legame fra Diritto e Ingegneria, legame che da parte tecnica viene stretto appunto da quella branca di Ingegneria che si aggettiva “legale” e che richiede conoscenze specifiche del diritto.
L’Ingegneria legale non è quindi soltanto giurisprudenza ingegneristica e tanto meno l’arte di redigere correttamente perizie, ma è lo studio della tecnologia in rapporto al diritto; essa infatti deve conoscere il diritto per poterlo utilizzare adeguandosi ad esso.
La sua adesione al progresso tecnico-scientifico fornisce gli elementi fondamentali per la successiva evoluzione del diritto.